Il commento di Eva alla risposta della Bonino:
Alcuni di noi hanno inviato delle lettere alla Sig.ra Bonino e al Sig. Cota esprimendo il nostro disaccordo sulla chiusura della linea Torre-Pinerolo. Abbiamo anche inoltrato richiesta di un incontro per studiare insieme un piano sostenibile di trasporto pubblico regionale.
Ieri abbiamo avuto una risposta dell’Assessore Bonino, sotto forma di comunicato stampa:
La Regione ha compiuto il massimo sforzo per ridurre i tagli, ma ora tutti, aziende, sindacati ed enti locati, devono lavorare senza sterili contrapposizioni. Bisogna prendere atto che il mondo è cambiato e non possiamo più permetterci sprechi.
Sull’ultimo punto siamo assolutamente d’accordo, solo con una chiave di lettura un po’ diversa: il mondo è cambiato in peggio e non possiamo permetterci gli sprechi di una politica costosa e incompetente, che punta a farsi pubblicità con frasi retoriche attraverso i media invece che al dialogo costruttivo con i cittadini e i loro rappresentanti.
Stiamo valutando un’eventuale sospensione temporanea dei servizi ferroviari su alcune linee poco utilizzate, nelle quali sperimentare il trasporto tramite bus.
L’esperimento è già stato fatto per due mesi, dal 1 febbraio 2012 – ed è stato un disastro!
l linguaggio dei fatti non viene ascoltato – la nostra linea non si può sicuramente definire “poco utilizzata” e noi siamo esseri dotati di ragione, rivendichiamo il diritto ad essere ascoltati e pretendiamo un dialogo nel merito, sulla base di dati reali e progetti futuri, non di spreco, ma di sviluppo.
Che i tempi siano cambiati si è visto nelle ultime elezioni. Sarebbe un atto di responsabilità non lasciare terra bruciata.
Eva, 30 maggio 2012
Se il treno va salvato per motivi storici, ambientali e di immagine gli argomenti economici hanno poca importanza; al limite dovrebbe essere gratuito. Gli abitanti della Val Pellice saranno sicuramente d’accordo, si tratta solo di convincere gli altri 4.445.000 piemontesi che contribuiscono a ripianare le perdite delle ferrovie locali (non solo questa, sia chiaro).
Se invece si vuole esaminare il versante economico sarebbe interessante conoscere qual è la soglia minima per il mantenimento del treno, ossia il rapporto tra costi e ricavi sotto al quale la Regione non intende scendere (=ripianare le perdite ).
Mi sembra che il rapporto attuale delle ferrovie “fantasma” vada da un minimo del 2,6 % della Novi – Tortona ad un massimo dell’8,1 % della Santhià – Arona.
La linea PI-TP è al 7,4%. (costo 1,6 mln €, entrate 118400 €)
I costi mi sembrano eccessivi (mi pare che ci sia un solo treno con un macchinista ed un controllore, che le stazioni siano quasi tutte chiuse e la linea ammortizzata), ma non ho strumenti per analizzarli.
Più strano per me è l’ammontare degli incassi e qui conosco i costi; biglietto ordinario 2.20 €, abbonamento mensile 51.00 € .
Se tutti i passeggeri pagassero il biglietto intero l’incasso annuo dovrebbe essere di 807818 € (2.20x1006x365), se fossero tutti pendolari che fanno a/r dovrebbe essere di (51.00X1006/2×12) = 307836 €.
L’incasso effettivo dovrebbe situarsi tra questi limiti, s.e.& o.
Ha il comitato degli elementi per convalidare o confutare questi dati ? Credo che ne gioverebbe tutto il dibattito. Grazie
ciao,
anche per la Ceva-Ormea stiamo cercando di fare qualcosa, all’indirizzo sopra trovate alcune nostre iniziative.
tra l’laltro due merende sinoire in treno. stiamo cercando di organizzare l’ennesima assemblea in valle, questa volta a Ceva.
vorremmo contattarvi, per unire le voci. dove? come?
complimenti per la festa in treno e il blog, le immagini sono incoraggianti.
qui la popolazione è in gran parte anziana (quindi si spera saggia), spesso rassegnata, ma non ci arrendiamo
saluti e speriamo a presto